L’Assedio di Leningrado nelle fotografie di Boris Kudojarov

Boris Kudoyarov/Rosfoto
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Il suo “Ciclo di Leningrado” è diventato un classico del reportage di guerra, ed è una testimonianza inestimabile del coraggio degli abitanti della città

È impossibile per una persona di oggi comprendere appieno la tragedia che il popolo sovietico visse durante i quasi novecento giorni dell’Assedio di Leningrado. La città era tagliata fuori dai rifornimenti alimentari, e c’erano problemi con l’elettricità, l’approvvigionamento idrico e il riscaldamento. Gli abitanti dovettero letteralmente sopravvivere: bruciare libri e mobili per riscaldarsi, lavarsi nelle acque freddissime della Neva, preparare la zuppa con la colla della carta da parati, mangiare suole delle scarpe e cinturini… Dall’8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944, quando l’assedio fu finalmente rimosso, morirono più di un milione di persone.

Boris Kudojarov (1898-1973) era reporter di guerra per il quotidiano “Komsomolskaja Pravda”. Nella città assediata realizzò più di 3.000 scatti, filmando sia la vita della gente comune che dei soldati-difensori in prima linea. È grazie ai suoi scatti emozionanti che gli spettatori d’oggi possono farsi un’idea di uno degli episodi più terribili della Seconda guerra mondiale.

Date un’occhiata a queste sue foto, che sono una testimonianza unica:

Cavoli al posto delle rose, 1942

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La Prospettiva Nevskij durante l’Assedio, 1943

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Difensori di Leningrado, 1941-1944

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Pushkin. Palazzo di Alessandro, 1944 (Questo sobborgo di Leningrado fu occupato dai nazisti che lasciarono un intero cimitero nel cortile dell’ex palazzo imperiale)

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Lago Ladoga. Il pane per Leningrado, 1942

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Difesa aerea. Postazione n. 1 – Cattedrale di Sant’Isacco, 1941

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Leningrado durante l’assedio. Evacuazione dei feriti dopo un bombardamento, 1943

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Una strada della città assediata, 1942 (l’annuncio recita “Il nemico è alle porte di Leningrado”, “Tutte le forze in difesa della nostra città natale!”…)

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Residenti della città e militari leggono il testo dell’ordine alle truppe del Fronte di Leningrado di rompere l’assedio, 1944

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Difensori di Leningrado, 1941-1944

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Una via della Leningrado assediata, 1941-1943

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La Prospettiva Nevskij durante l’Assedio, 1941

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Ragazze combattenti della difesa aerea, 1941-1944

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La Prospettiva Nevskij durante l’Assedio, 1941 (scritta su una recinzione “Passaggio tranquillo. Pericoloso. Bomba inesplosa”)

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Colpi di artiglieria sulla Prospettiva Nevskij, 1942

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Evacuazione, 1941

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Un cameraman in una via della città assediata, 1941

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Esecuzione della Settima Sinfonia (“di Leningrado”) di Dmitrij Shostakovich nella Sala Grande della Società Filarmonica di Leningrado, 1941

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Una via della città assediata, 1941

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Sentinelle della difesa aerea sul tetto dell’Istituto della Biblioteca, 1941-1944

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Una via di Leningrado, 1942

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Un gruppo di marinai sul Lungofiume del Palazzo, 1942

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Le lezioni proseguono, 1942

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La Prospettiva Nevskij durante l’Assedio, 1941-1944

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Una strada della città assediata, 1942 (il manifesto recita “Soldato dell’Armata Rossa, salvami”)

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Battaglie per la completa liberazione di Leningrado dall’assedio. La prima linea di difesa tedesca, 1944

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Combattimenti a Pulkovo, 1944

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Le vie della città assediata. In fila per il giornale, 1942-1943

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Facciata del palazzo di Peterhof distrutto, 1943

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