
Chi sono i “timurovtsy” e come comparvero in Urss?

I personaggi dei libri sovietici per ragazzi non solo si recavano in paesi immaginari e volavano nello Spazio. I protagonisti del libro “Timur e la sua squadra” (“Timur i ego komanda”) – “né banda né combriccola, ma un’allegra squadra di bravissimi pionieri” – erano un modello esemplare per milioni di ragazzi sovietici.

La storia di questi ragazzi che aiutavano segretamente le famiglie dei combattenti dell’Armata Rossa, gli anziani e tutti coloro che avevano bisogno di sostegno, era stata creata da Arkadij Gajdar (1904-1941). Le imprese del giovane pioniere Timur Garaev e dei suoi amici si rivelarono talmente stimolanti che già alcuni mesi dopo l’uscita del libro, a Klin, cittadina a un centinaio di chilometri da Mosca, fu creato il primo gruppo di “timurovtsy”, cioè seguaci del protagonista della storia.

Da allora, gruppi di giovani volontari cominciarono a nascere in tutta l’Urss. I ragazzi procuravano la legna agli anziani, raccoglievano carta straccia e rottami di metallo, aiutavano orfanotrofi e famiglie dei militari. Durante la Grande guerra patriottica, i timurovtsy si univano ai partigiani, assistevano i feriti negli ospedali, scrivevano lettere per chi non sapeva o poteva scrivere. Entro il 1945, nelle file dei timurovtsy militavano almeno tre milioni di ragazzi. Il loro esempio fu seguito dai loro coetanei in altri Paesi, in particolare in Bulgaria, Repubblica Democratica Tedesca, Ungheria, Cecoslovacchia.

Venduto in più di 14 milioni di copie, il libro di Gajdar fu tradotto in 75 lingue. Nella lingua russa la parola “timurovets” è diventata sinonimo di persona disinteressata, pronta ad aiutare chiunque ne abbia bisogno.
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